60 anni di fantascienza in Italia: c'è anche Ferro Sette!

Sono onorato che gli organizzatori di "60 anni di fantascienza in Italia" mi abbiano chiesto di presentare Ferro Sette durante l'evento, che si terrà a Napoli, in Via Coroglio, 57, ovvero la sede della Città della Scienza. La manifestazione, il 13 e il 14 ottobre, è dedicata a celebrare il sessantennale della nascita della rivista Urania, il cui primo numero vide infatti la luce nell'ottobre del 1952.
Il programma è molto ricco e può essere scaricato direttamente in pdf qui.

Questa è la generosa presentazione della sessione in cui presenteremo il mio romanzo:
 
Domenica 14 ottobre, ore 11:00
Ferro Sette incontro con Francesco Troccoli
Astro nascente della narrativa italiana, Francesco Troccoli ha lasciato una brillante carriera in una multinazionale farmaceutica per dedicarsi alla scrittura. Traduttore professionista, è curatore del pluripremiato blog “Fantascienza e dintorni“. Ha vinto il Premio Giulio Verne nel 2011. Quest’anno è uscito il suo primo romanzo, Ferro Sette (Curcio editore), già diventato un caso letterario.

Sono davvero grato a Roberto Paura e a tutta l'organizzazione dell'evento per le loro parole e per aver riconosciuto a Ferro Sette un ruolo nel panorama della narrativa di genere italiana, fino a volerlo includere in una manifestazione tanto prestigiosa e dedicata a celebrare una ricorrenza storica quale la nascita di Urania.

Una nota importante: per accedere all'evento a prezzo ridotto, è necessario pre-iscriversi a questo link. La tariffa scontata è di 5,5 euro per un solo giorno oppure 11 euro per entrambi i giorni.

Ferro Sette su Leggere: tutti.


È con grande piacere che pubblico il link alla recensione di Ferro Sette sul Numero 70 di Leggere: tutti, la rivista delle librerie italiane, distribuita in 180.000 copie su tutto il territorio nazionale. 
A firma di Emanuele Spedicato, la recensione è accessibile seguendo questo link.

La recensione sul portale La Soglia Oscura.


Seguendo questo link è possibile leggere la recensione che Marco Corda, che ringrazio, ha pubblicato (con l'alias "Ender") su Ferro Sette nel Forum del portale "La soglia oscura". Per gli iscritti a Facebook, la recensione è anche leggibile qui.

Uno scatto degli altipiani di Haddaiko a sei anni dalla Guerra di Liberazione.


"Mentre nel territorio di Haddaiko le autorità stavano recuperando il tempo perso, e la terraformazione aveva ripreso il corso che gli Harris avevano interrotto, il resto del pianeta versava nelle stesse condizioni di prima, ma subiva gli effetti del cambiamento climatico su scala globale. Di quel passo, presto il Quarto Mondo avrebbe risentito dello squilibrio fra le due zone. E non sarebbe stata solo questione di meteorologia."

"Nei pochi anni della nuova amministrazione, l’emisfero corrispondente allo Stato Libero di Haddaiko era rifiorito. Fra le due nazioni che si dividevano la superficie era stato costruito un muro, che attraversava l’intero pianeta. Di ferro, ovviamente, perché un sistema di controllo elettronico di un confine così lungo sarebbe stato antieconomico. Gli scambi, i trasporti e le comunicazioni fra i due emisferi erano ridotti al minimo. Per i nostri concittadini la zona occupata era un luogo insidioso, mentre per gli abitanti della zona occupata Haddaiko era un miraggio irraggiungibile."